Tesla ha svelato una versione aggiornata del suo camion elettrico Semi, presentato per la prima volta nel 2017. Il modello ora poggia su un telaio rivisto e su una carrozzeria riplasmata, con gruppi ottici ridisegnati e un’aerodinamica affinata che, secondo l’azienda, migliora sia l’efficienza sia la capacità di carico. Una messa a punto che dà al progetto un’aria più matura, con l’attenzione rivolta a tagliare gli sprechi energetici.

In occasione dell’assemblea annuale degli azionisti, Elon Musk ha confermato che la produzione in serie del Tesla Semi partirà nella seconda metà del 2026 nello stabilimento dell’azienda in Nevada. Tesla fa inoltre sapere che il modello rinnovato è pensato per la guida autonoma, lasciando intendere l’integrazione di sistemi Autopilot di nuova generazione, una scelta che alza l’asticella delle aspettative sul fronte software.

All’esterno, il trattore passa a un parabrezza più basso, a un paraurti anteriore riprogettato e a una linea del tetto più arrotondata; i nuovi fari richiamano l’aspetto della Model 3 aggiornata. Soluzioni coerenti con il lavoro aerodinamico dichiarato e con il family feeling del marchio.

Tesla sostiene che il Semi sarà più efficiente: test su strada hanno evidenziato consumi compresi tra 1,55 e 1,73 kWh per miglio. Il responsabile del progetto, Dan Priestley, ha spiegato che gli aggiornamenti nascono dai dati raccolti nell’operatività pilota e dal lavoro di ingegneria più recente. Nel complesso, gli interventi su aerodinamica e hardware delineano un camion che dovrebbe sprecare meno energia in autostrada e guadagnare qualcosa in capacità di carico dove serve. Direzione che, per un mezzo di questo tipo, lascia intravedere un passo avanti concreto.