L’Alleanza Renault-Nissan-Mitsubishi ha presentato previsioni di produzione e piani di gamma aggiornati fino al 2029. Dopo la sua riorganizzazione strutturale, il trio continua a ridefinirsi per un mercato globale in movimento, rivedendo le partecipazioni, assegnando ruoli di leadership locali e passando a un modello di sviluppo basato sui progetti. Renault ha ridotto la sua quota in Nissan al 15%; in seguito entrambe le parti hanno concordato di abbassare al 10% la soglia minima di partecipazione richiesta, segnale di una governance più flessibile.

I risultati finanziari 2024–2025 sono stati più deboli del previsto. Mitsubishi ha registrato un calo del 27% dell’utile operativo, Nissan ha visto la perdita ampliarsi di nove volte, mentre Renault ha messo a segno una crescita moderata dell’utile operativo grazie a un mix di prodotto più favorevole. Il contrasto evidenzia quanto l’inerzia sia irregolare all’interno dell’alleanza.

Le vendite sono scese: il volume retail di Nissan è calato a 3,35 milioni di veicoli e quello di MMC a 842.000. Renault si è mossa in controtendenza, portando le consegne a 2,264 milioni. Eppure, nei primi nove mesi del 2025 la quota EV di Renault si è fermata al 12,3%, a ricordare che l’adozione di massa dipende ancora da prezzo, infrastrutture e ritmo di lancio dei prodotti.

I piani prodotto vengono ribilanciati mentre la domanda di elettriche si raffredda, in particolare negli Stati Uniti. Renault ha adottato una strategia su due binari che mantiene in gioco motori termici e ibridi, mentre Nissan ha accantonato diversi progetti BEV. Nel frattempo, i nuovi arrivi — tra cui le aggiornate Twingo, Micra e Infiniti QX65 — dovrebbero far crescere la produzione di oltre l’8% nel 2026. Più che una retromarcia sull’elettrico, sembra una ricalibrazione di tempi e priorità.

Secondo Automotive World, la produzione dell’alleanza scenderà a un nuovo minimo nel 2025, al di sotto dei sei milioni di veicoli. Entro il 2029 i volumi potrebbero risalire a 7,09 milioni di unità, restando comunque ben lontani dal picco storico di 10 milioni.