Mentre il mercato statunitense dell’elettrico accumula rinvii e cancellazioni, Toyota sceglie una rotta diversa. Il marchio ha confermato l’arrivo all’inizio del 2026 di due nuovi modelli a batteria — il SUV bZ Woodland e la compatta C‑HR — che, insieme a una bZ rivista, formeranno un terzetto di proposte fresche per gli acquirenti americani.

Pur senza poter contare su incentivi fiscali e con dazi all’import in crescita — i tre veicoli sono prodotti in Giappone — Toyota non riconsidera il piano. Secondo fonti interne, il bZ Woodland dovrebbe collocarsi tra 45.000 e 50.000 dollari, mentre la C‑HR resterebbe sotto i 35.000.

Le novità parlano a chi è pronto a passare dall’ibrido al 100% elettrico. La bZ aggiornata porta in dote ricariche rapide più veloci, più potenza, presa NACS e un’autonomia fino a 505 km. La Woodland aggiunge maggiore altezza da terra e punta fino a 420 km, mentre la C‑HR mira a 470 km e allo 0–97 km/h in meno di 5 secondi. Sulla carta è un mix concreto: obiettivi di percorrenza chiari, un’interfaccia di ricarica ormai diffusa e prestazioni che centrano i parametri importanti senza fronzoli, più orientate all’uso reale che agli effetti speciali.

Nel frattempo, i rivali rallentano: Kia ha rinviato la EV4, Ford ha spostato il suo pick‑up elettrico al 2028, Nissan e Mercedes hanno messo in pausa alcuni modelli e la prospettiva EV di Volkswagen resta nebulosa.

In questo contesto, Toyota emerge tra i pochi marchi che continuano ad ampliare la gamma elettrica negli Stati Uniti, offrendo già dal prossimo anno un ventaglio tangibile di scelte. Una strategia che appare deliberata: più solida che appariscente, ben calibrata per chi è pronto al passaggio definitivo.