MG e QingTao: batterie allo stato solido al via, test nel 2026 e produzione nel 2027
SAIC avvia ad Anting la linea QingTao di batterie allo stato solido per MG: 400 Wh/kg, migliori prestazioni al freddo. MG4 semi‑solida. Test 2026, serie 2027.
SAIC Group, proprietario di MG, ha annunciato l’avvio della prima linea di batterie allo stato solido QingTao Power nel suo impianto di Anting. I campioni pilota dovrebbero essere spediti entro la fine dell’anno, con i test su veicolo nel 2026 e l’avvio della produzione di serie nel 2027. Sulla carta, questo colloca MG tra i battistrada della corsa allo stato solido, con un leggero margine su Toyota e sulla maggior parte dei concorrenti.
Gli obiettivi sono ambiziosi: 400 Wh/kg e 820 Wh/L, resistenza al surriscaldamento e alla rottura elettrica, oltre a solide prestazioni al freddo, con oltre il 90% della capacità mantenuta alle basse temperature. Nei mercati che passano mesi sottozero, una combinazione del genere può cambiare davvero il quotidiano al volante: è qui che la tecnologia smette di essere promessa e diventa beneficio concreto.
Nel frattempo MG prepara un passaggio intermedio: una MG4 di grande serie con batteria semi‑solida, dove solo il 5% dell’elettrolita resta liquido. I numeri sono più contenuti per ora (180 Wh/kg), ma anche così l’auto guadagna quasi il 14% di autonomia a –7 °C rispetto a una LFP. Sulle tratte invernali di tutti i giorni, un margine così si avverte più di quanto suggerisca la tabella tecnica.
In questo quadro, Toyota appare più prudente: le sue batterie allo stato solido sono attese non prima del 2028, con un’uscita su volumi dopo il 2030, e il piano iniziale menziona 10.000 auto elettriche l’anno.
Se SAIC e QingTao rispetteranno il calendario, MG potrebbe guadagnare un vantaggio decisivo, soprattutto se i costi scenderanno e la tecnologia raggiungerà non solo modelli‑vetrina come la Cyberster ma anche l’area a maggiori volumi della gamma. In un panorama elettrico affollato, è l’esecuzione a separare i leader da chi ci prova: il gioco si vince meno sulle slide e più sull’industrializzazione.