Le qualità chiave di una buona prima auto da track day si riducono a quattro punti essenziali: equilibrio, tolleranza ai piccoli errori, possibilità di upgrade e praticità nell’uso quotidiano. Insieme, questi elementi rendono l’apprendimento più scorrevole e mantengono alta la voglia di tornare in pista tra un appuntamento e l’altro.

Equilibrio alla guida: l’auto deve reagire in modo prevedibile agli input, soprattutto quando la situazione si fa impegnativa, così da leggere e fidarsi del suo comportamento anche alle alte velocità.

Indole indulgente: chi muove i primi passi apprezza una vettura che assorbe le piccole imprecisioni—che si tratti di un inserimento non perfetto o di un filo di velocità in più prima di una curva.

Upgrade accessibili: interventi alla portata come pneumatici migliori, componenti alleggeriti o un refresh dell’impianto frenante possono alzare sensibilmente la resa in pista senza sforare il budget.

Usabilità quotidiana: contano anche comfort e comodità; una buona “prima” deve restare valida per tutti i giorni, quando il casco è tolto.

Le 12 auto più adatte per iniziare ai track day

1. Mazda MX-5 Miata

La leggerezza eccezionale aiuta a distribuire bene le masse, regalando agilità e controllo tattile e preciso. Il comportamento in pista risulta intuitivo: mette subito a proprio agio e invita a giri puliti e ripetibili, che è poi ciò che accelera davvero l’apprendimento.

2. Honda Civic Si

Il turbo da circa 200 CV assicura uno scatto vivace e una risposta dell’acceleratore netta. Comandi accurati consentono di trovare in fretta il ritmo, con benefici evidenti nella costanza tra ingresso e uscita di curva.

3. Toyota GR86 / Subaru BRZ

Il baricentro basso offre molto grip e una erogazione naturale. Le curve scorrono più fluide, il rischio di scomporsi cala e la vettura resta gestibile anche quando il passo cresce verso il limite: una combinazione che convince fin dai primi turni.

4. BMW M240i

Nonostante la spinta generosa, resta facile da piazzare grazie a un assetto pensato per la guida brillante. Questo rende più semplice amministrare le accelerazioni decise e mantenere la compostezza quando la velocità sale.

5. Ford Mustang EcoBoost

Abbina un motore energico a un chiaro potenziale di personalizzazione: dagli scarichi più liberi fino a interventi più strutturali su sospensioni e trasmissione. Step del genere rendono l’auto più efficace tra i cordoli senza stravolgerla.

6. Porsche Cayman

Il layout a motore centrale porta in dote equilibrio e compostezza esemplari in percorrenza. Un telaio ben a punto garantisce stabilità a ogni andatura e una sensazione di controllo che spinge a guidare ordinati.

7. Chevrolet Camaro 1LT

Le dimensioni più compatte di quanto la sua fama lasci intendere la rendono maneggevole, mentre l’impianto frenante solido infonde fiducia nelle staccate dopo i tratti veloci.

8. Volkswagen GTI

La spinta arriva fluida e progressiva, favorendo accelerazioni omogenee. Le sospensioni adattive si lasciano cucire addosso allo stile del pilota, adattandosi con facilità al mutare delle condizioni in pista.

9. Hyundai Elantra N

Il raffreddamento efficace del turbo e un assetto affinato rendono questa berlina sportiva una base accessibile per i primi giri in circuito, senza filtri inutili tra pilota e asfalto.

10. BMW 230i

Leggera e compatta, è un’ottima piattaforma per imparare le basi della guida prestazionale. La trazione posteriore invita a lavorare con sterzo e gas, affilando la tecnica con il passare dei giri.

11. Nissan Z

Il motore offre una spinta generosa che aiuta a prendere confidenza su un tracciato vero, mentre i freni affidabili regalano arresti decisi dopo i rettilinei più veloci.

12. Mini Cooper S

Reattiva e con un ingombro ridotto, infila i tratti lenti con rapidità e precisione, restituendo quel sapore da kart che rende la pratica coinvolgente ed efficace.