Scout Motors, il nuovo marchio di Volkswagen dedicato a SUV e pick-up, cambia rotta e punta con decisione sui veicoli elettrici a autonomia estesa (EREV). L’azienda spiega che la scelta nasce direttamente dalle richieste dei clienti: secondo l’amministratore delegato Scott Kio, l’80% delle prime prenotazioni riguarda la Harvester, dotata di un motore a benzina che opera unicamente da generatore.

In un EREV il motore non muove mai le ruote. Entra in funzione solo per ricaricare la batteria, preservando la sensazione di guida di un’elettrica e riducendo la dipendenza dalla ricarica pubblica. Scout afferma che i suoi modelli copriranno circa 560 km con la sola batteria e fino a 805 km con il generatore attivo: numeri che, se confermati, potrebbero rassicurare chi vive lontano dalle reti di ricarica più dense.

I veicoli sono attesi con architettura elettrica a 800 volt e supporto alla ricarica rapida fino a 350 kW. La produzione è prevista dal 2027 in un nuovo impianto da 2 miliardi di dollari in South Carolina, una tempistica che appare pragmatica considerando la rapidità con cui si sta evolvendo il mercato dei pick-up elettrificati.

L’interesse per la tecnologia EREV cresce anche altrove: Jeep, Ram, Hyundai e persino BMW stanno valutando schemi propulsivi simili. Per chi si muove tra infrastrutture di ricarica ancora discontinue, questo approccio intermedio — elettrico prima di tutto, con un generatore di supporto — potrebbe rivelarsi un compromesso convincente in attesa che la rete sia all’altezza.