Entro l’inizio del 2026, due marchi premium hanno annunciato un nuovo giro di aumenti, collegando esplicitamente le mosse alle condizioni di mercato e alla pressione dei dazi. BMW prevede di ritoccare i listini di molti modelli dal 1° gennaio 2026, con rincari compresi tra 400 e 1.500 dollari a seconda del veicolo. Tempistiche e motivazioni difficilmente sorprendono in un mercato che avverte ancora il peso delle tariffe.

Gli aumenti più contenuti toccheranno i modelli di maggiore volume come la Serie 2 Gran Coupé e i crossover X1, X2 e X3; la nuova M5 (berlina e Touring) salirà invece di 1.400 dollari, mentre il sovrapprezzo più alto è riservato alla X6 M Competition. Alcune BMW, però, entreranno nel 2026 senza variazioni: tra queste le attuali i4, i5, iX e i7 a batteria, oltre a qualche proposta di nicchia. Una scelta a scaglioni che punta a mantenere accessibili le porte d’ingresso della gamma, spostando gli aggiustamenti più marcati sulle linee ad alte prestazioni.